Serie A 21/22: Venezia 1-1 Juventus

12 dicembre 2021

Ieri sera, quando il Venezia ha ospitato allo Stadio Pier Luigi Penzo la Juventus di Massimiliano Allegri, sembrava quasi che la storia si stesse ripetendo.

L'ultima volta che il Venezia era riuscito a strappare un punto alla Juventus, era la diciassettesima giornata della stagione 1998/99. Il Venezia, anche allora, era una squadra neopromossa, tornata in Serie A dopo 31 anni di assenza, che, dopo un inizio di stagione difficile, stava cercando di conquistarsi la salvezza per poter rimanere in Serie A. La Juventus di quell’anno invece era una formazione che avrebbe terminato la sua stagione lontana dal Milan capolista, ma che godeva di un’ottima forma a livello europeo, dato che, anche allora, aveva appena chiuso in testa il suo girone di Champions League qualificandosi alla fase ad eliminazione diretta. Uno status quo che da entrambe le parti, ad oggi, potrebbe risultare famigliare. Anche quel giorno di tre decadi fa allo Stadio Penzo infatti era pieno inverno, ed anche quel giorno, nonostante quella Juventus potesse contare su un centrocampo stellare che includeva Zinedine Zidane, Didier Deschamps, ed Edgar Davids, il Venezia sarebbe riuscito a guadagnare un punto grazie ad un pareggio per 1-1 che si sarebbe declinato nella gioia dei tifosi veneziani, nonché nello sgomento degli ospiti arrivati in laguna. Quel risultato infatti andò a rappresentare solamente la seconda occasione in cui il Venezia riuscì a raccogliere dei punti contro la Vecchia Signora a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, e questo quasi quarant’anni dopo la prima, che risaliva al campionato 1961/62, due stagioni al termine delle quali il Venezia sarebbe comunque riuscito a rimanere Serie A.

E ieri, quasi ventitré anni dopo, la Juventus stava tornando in laguna per giocare la Giornata 17 della stagione 2021/22, reduce oggi come allora da alterne fortune nazionali ed europee, con i bianconeri nella fattispecie relegati al quinto posto in Serie A, ad undici punti da un Milan ancora una volta capolista, ma altresì con in tasca un biglietto per gli ottavi di finale di Champions League conquistati solamente tre giorni fa da testa di serie del loro girone. E, cosa più importante, ancora una volta, Davide è riuscito a strappare un punto a Golia in un pareggio per 1-1, questa volta grazie ad una magia di Mattia Aramu nel secondo tempo a rispondere al gol iniziale di Álvaro Morata, permettendo così al Venezia di guadagnare un punto prezioso per il suo iter verso la conquista della salvezza.

Il tecnico del Venezia Paolo Zanetti si è presentato al fischio d’inizio schierando in campo un 4-3-1-2, lasciando così Aramu libero di inventare calcio alle spalle dei due attaccanti, il nazionale norvegese Dennis Johnsen e Thomas Henry. All’inizio del match il ritmo di Johnsen si è rivelato fondamentale per il Venezia: mentre la Juventus controllava il possesso, la capacità di Johnsen di inserirsi negli spazi ha aiutato il Venezia ad uscire dalla propria metà campo, allungando così la difesa ospite.

La migliore occasione per il Venezia è arrivata al 20’ del primo tempo quando Mattia Aramu ha servito Johnsen che, entrato in area di rigore, è stato però fermato dal centrale difensivo bianconero Matthijs de Ligt, il quale ha impedito con un intervento provvidenziale di far trovare all’ala veneziana una angolazione ottimale per la conclusione.

La gara con la Juventus è stata anche la prima presenza da titolare per il capitano del Venezia Marco Modolo, il quale sarebbe andato rendersi protagonista di un gara pressoché perfetta, tenendo quasi sempre a bada le punte di diamante juventine. Nonostante la grande prestazione difensiva degli uomini di Paolo Zanetti, al 32’ i bianconeri sono comunque riusciti a trovare il gol del vantaggio con Álvaro Morata, ottimamente assistito dal giovane terzino sinistro Luca Pellegrini, il quale ha messo in area di rigore un cross tagliato che il nazionale spagnolo ha deviato verso la porta difesa da Sergio Romero: un tiro che si è sostanziato in un’ottima sintesi fra percezione dello spazio e tempistica di inserimento. Un gol, quello di Morata, che la Juventus ha poi difeso sino alla fine della prima frazione di gioco, andando così a risposo in vantaggio per 0-1.

Passeranno solo dieci minuti dall’inizio del secondo tempo quando la persistenza degli uomini di Paolo Zanetti sarebbe andata ad essere premiata, traducendo sul campo la mentalità che il tecnico vuole per i suoi giocatori, e riuscendo così a ristabilire la parità di risultato con la corazzata bianconera.

È infatti il 55’ quando dal sinistro educato di Mattia Aramu parte l’azione che porta al pareggio: il fantasista lagunare serve Denis Johnsen sulla fascia sinistra, con l’attaccante norvegese che però non riesce a mettere giù un pallone che finisce così sui piedi di Ridgeciano Haps. È allora che il terzino sinistro ha l’ottima intuizione di servire ancora l’accorrente Aramu al limite dell’area di rigore, con il numero dieci veneziano che disegna con il suo sinistro l’ennesima magia, un tiro di prima intenzione che Wojciech Szczęsny non può far altro che osservare infilarsi in rete sfiorando il palo alla sua destra. Una perla, la quinta dell’attaccante in questo campionato, che conferma Aramu come uno dei leader di questa squadra, e che rimette nella fattispecie in partita il Venezia, con una cornice, quella di un Pier Luigi Penzo sold out, che incita la squadra alla vittoria.

Dopo il gol, Zanetti inserisce un altro fantasista, Sofian Kiyine, che andrà a prendere il posto di Johnsen, passando così ad un 4-3-2-1. Poco dopo, al 62’ il tecnico deciderà di mettere mano anche al centrocampo, andando a sostituire Ampadu con Tessmann, dando così al reparto forze fresche. Un impianto quello disegnato dal tecnico lagunare che consente al Venezia di controllare il possesso e, allo stesso tempo, di rendersi pericoloso con gli inserimenti dei suoi centrocampisti.

Appare chiaro, allora, guardando alle dinamiche del match, come il pareggio sembri andare stretto ad entrambe le squadre, che conseguentemente, sono andate ad alzare l’intensità, cercando di portare a casa la vittoria e giocandosela a viso aperto. D’altra parte però gli schieramenti difensivi si sono dimostrati più che attenti da ambo i lati, limitando così le occasioni da rete, l’ultima delle quali è capitata sui piedi di Federico Bernasdeschi, con il fantasista bianconero che ha lasciato partire una conclusione insidiosa ottimamente disinnescata però da Sergio Romero.

Nonostante i due tecnici abbiano fatto di tutto per portare a casa quella che è stata a tutti gli effetti una gara avvincente, usufruendo peraltro anche di triple sostituzioni, il match è rimasto fermo sull’1-1, un risultato che sarebbe poi stato anche quello finale, regalando un punto per parte alle due formazioni.


Venezia 1-1 Juventus

Marcatori: Morata 32’, Aramu 55’

Venezia (4-3-1-2): Romero, Ebuehi (Mazzocchi 79’), Caldara, Modolo, Haps, Busio, Črnigoj (Peretz 79’), Ampadu (Tessmann 64’), Aramu, Johnsen (Kiyine 57’), Henry (Forte 80’)
In panchina: Lezzerini, Molinaro, Sigurðsson, Heymans, Bjarkason, Schnegg, Svoboda
Allenatore: Paolo Zanetti

Juventus (4-2-3-1): Szczęsny, De Sciglio, Bonucci, de Ligt, Pellegrini (Sandro 76’), Locatelli (Soulé 87’), Rabiot, Cuadrado, Dybala (Jorge 12’) (Kean 76’), Bernardeschi (Bentancur 76’), Morata
In panchina: Chiellini, Pinsoglio, Rugani, Perin, De Winter, Miretti
Allenatore: Massimiliano Allegri