A tu per tu con Melvyn Remy: “Crediamo nei playoff e nella promozione”

13 aprile 2022


Melvyn Remy è un calciatore francese classe 2003 nato a Marsiglia che in carriera ha vestito le maglie di Montpellier e Famalicão. Nel corso della sua prima stagione nella Primavera lagunare ha finora collezionato 11 presenze impreziosite da due gol e tre assist.

Come è nata la tua passione per il calcio?

Ho iniziato a giocare calcio a 5 anni, quindi molto giovane, questo perché la mia è una famiglia di calciatori: mio padre infatti ha giocato da professionista sia in Costa Rica che in Francia, nello Strasburgo, ed allo stesso modo era un calciatore mio nonno, così come lo è mio fratello. È proprio con quest’ultimo che ho iniziato a giocare per la squadra della mia città natale prima di spostarci in Costa Rica insieme a nostro padre. Quando siamo tornati in Francia mio fratello è andato a giocare al Montpellier, e io l’ho seguito, militando a mia volta negli arancioblu per due anni. Il Portogallo, nella fattispecie il Famalicão dove sono rimasto per altre due stagioni, è stata invece è stata l’ultima tappa prima del mio arrivo a Venezia.

Cosa ti ha convito a venire a giocare per il Venezia?

Ho creduto sin da subito nel progetto, e col senno di poi ci ho visto lungo dato che effettivamente il club ha raggiunto la promozione in Serie A. Ho visto Venezia come un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare, quindi non ho avuto nessun dubbio sull’accettare l’offerta del club. Parte della mia famiglia poi è italiana, quindi sono stati molto felici della mia scelta di venire a giocare in Italia.

Come ti sembra la vita qui in Italia?

Mi trovo molto bene, vivo con i miei compagni nel campus di H-Farm, un posto splendido. Ogni paese in cui ho vissuto comunque mi ha lasciato qualcosa, ogni luogo è differente sia sul piano culturale, che su quello calcistico. L’Italia sicuramente è il posto in cui mi sono trovato meglio, soprattutto per ciò che concerne il calcio, questo perché apprezzo l’approccio molto tattico che si ha qui. Il Costa Rica poi anche è un paese stupendo, e del Portogallo invece la cosa che ho apprezzato di più è la tranquillità che si respira lì. Se poi parliamo del mio paese natale, la Francia, la cosa che apprezzo di più è la gente.

Come vivi il fatto che nella tua squadra ci siano moltissime nazionalità e culture differenti?

Penso sia un bene, questo perché ogni giocatore porta un qualcosa di diverso sul piano del gioco, e questo crea delle dinamiche uniche. Fuori dal campo poi questa cosa è altrettanto positiva perché è ovviamente un arricchimento culturale che si declina su più piani.

Hai qualche giocatore a cui ti ispiri?

Mi piace molto Cristiano Ronaldo per la dedizione che ha nel lavoro quotidiano. La sua mentalità è quella di un vincente che vuole sempre essere il migliore e che si impegna di conseguenza per riuscire effettivamente ad esserlo. Se parliamo di difensori la mia fonte di ispirazione è Sergio Ramos, questo perché ha a mio avviso delle ottime doti di leadership.

Tu che genere di giocatore sei?

Sono un giocatore aggressivo, credo di saper gestire bene il pallone e di possedere una buona tecnica. Se dovessi scegliere un mio punto di forza credo sia la visione di gioco.

Cosa ti piace fare fuori dal campo?

Amo la vita in generale, mi piace cantare, danzare, ridere con i miei amici, così come giocare alla Playstation e ascoltare musica.

Qual è il tuo genere musicale preferito?

Latinoamericano.

Hai qualche rituale pre-gara?

Ascolto musica per una decina minuti e poi prego.

Nel derby con il Vicenza che avete vinto per 5-0 hai segnato un gol da cineteca da 70 metri, ce lo puoi raccontare?

Avevo notato che durante tutto il primo tempo il portiere stava molto distante dalla linea di porta, così, una volta appurato che anche all’inizio del secondo tempo questo continuava a verificarsi, ho parlato ai miei compagni ed abbiamo organizzato questo schema per cui mi hanno stoppato la palla così che io potessi calciare nella maniera migliore, e così ho fatto.

Siete all’ottava vittoria consecutiva, quali sono i vostri obiettivi?

Senza dubbio arrivare ai playoff. Questa squadra se lo merita, abbiamo la miglior difesa ed il miglior attacco del campionato, ma oltre a ciò siamo molto un gruppo molto unito, come una famiglia, per questo credo anche nella promozione.

Come valuti la tua prima stagione in Italia?

Sono soddisfatto nonostante alcuni infortuni nella prima parte di campionato, ma in questo girone di ritorno sono più che contento sia a livello personale, sia per ciò che riguarda i risultati del collettivo.